Home » È possibile migliorare la produttività utilizzando il Reverse Engineering?
Il Reverse Engineering è un’attività fondamentale nello sviluppo di un nuovo prodotto. Ingegneri e produttori ricorrono ormai sempre più frequentemente a questa pratica per aumentare la produttività a patto di utilizzarla in un unico ambiente software capace di integrare tutte le modalità di modellazione finora disponibili. Dedichiamo un approfondimento a questo tema.
La pratica del Reverse Engineering è largamente utilizzata in progettazione e consiste nell’analisi punto per punto di un oggetto fisico per capirne le modalità di progettazione e costruzione e procedere alla loro replica. In alcuni ambiti si ricorre a questa pratica per imitare i prodotti della concorrenza, in altri contesti per riprodurre i componenti sprovvisti di documentazione tecnica, altri ancora per identificare le cause di guasti e difetti di produzione.
Il Reverse Engineering è molto utile in tutti quei casi in cui si dispone di una conoscenza limitata dell’ingegneria di una componente o di un intero prodotto. La mancanza della documentazione originale, dei disegni 2D o 3D o dei modelli CAD sono tutte condizioni che rendono necessario effettuare delle analisi a ritroso, inverse appunto, e il Reverse Engineering è la pratica principale per apprendere caratteristiche, difetti e tecniche di produzione di un prodotto da replicare, migliorare o riparare.
Con questo processo molte aziende riescono persino a sopperire alla mancanza per indisponibilità o uscita di produzione dei ricambi da parte di un produttore di apparecchiature OEM. Molto più frequente è invece l’uso dell’ingegneria inversa per migliorare o riprodurre parti interamente create a mano.
L’uso del Reverse Engineering è di grande supporto alle aziende nell’elaborazione delle proprie strategie, possono aiutare le aziende a comprendere come funzionano le strategie di marketing e come possono essere utili a soddisfare esigenze della propria clientela.
Migliorare l’uso dell’ingegneria inversa significa anche saper identificare le tendenze di mercato, i bisogni del target di riferimento, adattare le proprie strategie di marketing nella creazione di prodotti che sappiano rispondere ai bisogni espressi e inespressi del mercato.
Di non poca importanza è la possibilità per le aziende di saper identificare i punti di forza e di debolezza di prodotti e strategie di marketing, riuscendo in tal modo a migliorare continuamente le proprie performance e stare al passo con i cambiamenti del mercato di riferimento.
Il Reverse Engineering è un’attività molto utile anche al fine di monitorare i processi produttivi, tanto da essere utilizzato in molti campi. Il principale vantaggio di questa attività è legato alla possibilità di ricostruire a ritroso le modalità e tecniche di produzione di un determinato prodotto, fattore che diventa ancora più decisivo per ovviare al problema della mancanza di pezzi di ricambio fuori produzione o non più disponibili.
Ma il Reverse Engineering è fondamentale anche nella gestione dei processi produttivi in quanto accelera l’innovazione dei prodotti stessi. Infatti, è sufficiente prendere un prodotto, analizzare la progettazione e aumentare le performance andando a migliorare tutti quegli elementi che possono essere migliorati.
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