Il constante progresso tecnologico ha stravolto qualsiasi ambito della nostra vita, sia a livello professionale, ma anche nella routine di tutti i giorni. Anche il comparto agricolo non può rimanere indifferente a questi cambiamenti, e l’IoT sta trovando terreno fertile anche in questa realtà.
L’evoluzione del settore agricolo prende il nome di “Agricoltura 4.0”, termine comunemente utilizzato per indicare il futuro del settore agricolo. Ma affinché la rivoluzione tecnologica si verifichi realmente è necessario implementare un gran numero di innovazioni, e le opportunità offerte dall’IoT di certo non mancano!
Tutti i settori agricoli possono beneficiare di queste novità, con gli obiettivi di aumentare le produzioni rispetto agli anni precedenti, ridurre i costi e rischi e aumentare il livello di conoscenze a disposizione dei lavoratori e degli imprenditori agricoli.
Secondo l’ultimo studio dell’osservatorio di Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’Agricoltura 4.0 italiano è stimato intorno ai 450 milioni di euro per il 2020.
Sono invece oltre 110 le imprese attualmente in grado lavorare e produrre sfruttando le ultime tecnologie, spaziando dai sistemi gestionali, alle soluzioni robotiche e alla gestione dei sistemi di acquisizione dati (Big Data).
Fare agricoltura ricorrendo alle soluzioni IoT significa ottenere alcuni importanti benefici:
In agricoltura l’applicazione dell’IoT ha trovato ampia diffusione sotto forma di sensoristica. Un sistema di sensori distribuito per tutta l’estensione dell’azienda, infatti, è in grado di raccogliere informazioni importanti su diversi parametri utili per valutare lo stato di salute delle piante e le condizioni climatiche esterne. Questi sensori sono tutti interconnessi fra di loro, dialogano e si scambiano dati costantemente, dati che vengono salvati in cloud e possono essere consultati anche da remoto.
Tra questi parametri rientrano la velocità del vento, l’umidità, la quantità di CO2 nell’aria, i dati pluviometrici, le polveri sottili PM10 e PM 2.5, la pressione atmosferica, la temperatura, le infestazioni da parassiti e insetti, l’umidità e la quantità di composti organici volatili (VOC).
L’incrocio e l’elaborazione combinata di tutti questi dati permette di configurare alcuni scenari d’azione che vengono automaticamente gestiti dal sistema: un valore di umidità troppo basso, ad esempio, può automaticamente decretare l’avvio dell’impianto di irrigazione. Tutto viene ovviamente regolato in base alle esigenze delle piante, al loro stato di crescita e sulla base di tanti altri parametri.
I dati raccolti dai dispositivi IoT possono anche essere utilizzati per misurare determinati indicatori di performance (KPI), da utilizzare per sviluppare o modificare le strategie di business. In questo modo un’azienda agricola che ricorre alle tecnologie IoT è in grado di operare una riduzione dei costi e degli sprechi, aumentando significativamente il proprio controllo sulla produzione.
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